Le grandi Ferrari del passato: la 312T

Di tutte le vetture da Formula 1 che la Ferrari ha prodotto, la protagonista del focus di oggi non è la più vincente di sempre, ma sicuramente una delle più iconiche. Parliamo della vettura che ha reso Niki Lauda Campione del Mondo nel 1975, con 9 vittorie al suo attivo tra '75 e '76, 10 pole position e 6 giri veloci. Con il suo caratteristico airbox a periscopio e innovative soluzioni tecniche sottopelle, oggi parliamo della Ferrari 312T del 1975.

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 Progettata dalla geniale matita di Mauro Forghieri, la 312T era da subito più di una semplce evoluzione della 312 B che aveva introdotto il concetto di motore V12 "piatto" a 180° nel 1970-1971. Con lo scopo di centralizzare le masse e rendere più compatta la vettura, con chiari vantaggi di handling, Forghieri concepì un cambio a 5 marce montato trasversalmente (da cui la lettera T nel nome). Le caratteristiche di guida furono subito di gradimento per il pilota austriaco e il compagno di strada Clay Regazzoni, una situazione ben lontana dal pesante sottosterzo che aveva spinto Lauda a criticare pesantemente la 312B alla sua prima prova a Fiorano.

L'abitacolo era in posizione ancora più avanzata rispetto al modello B3-74, direttamente in mezzo ai due serbatoi del carburante e con pannelli di carrozzeria ultraleggeri che - uniti al telaio in tubi d'accicio - contenevano il peso ad appena 598 chili, un valore notevole considerati i ben 500-515 cavalli sprigionati dal V12 Tipo 015 aspirato a un picco massimo di 12.200 giri/min (e con una colonna sonora che non si sarebbe rivista in F1 fino al ritorno del V12 nel 1989. Il motore venne sempre ritenuto un'unità particolarmente affidabile, dall'erogazione morbida e gestibile in confronto ai V8 Cosworth che equipaggiavano gran parte della concorrenza in griglia.

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L'evoluzione della Ferrari 312T produsse un'intera sfilza di "eredi" che portarono il modello a vincere un totale di 4 titoli costruttori per Maranello e 3 titoli piloti (quello di Lauda nel 1975, nel 1977 e quello di Scheckter nel 1979). La 312T2 è in particolar modo tristemente ricordata come l'auto con cui Niki Lauda subì il gravissimo incidente nel Gran Premio del Nürburgring del 1976, e che - al netto delle eccezionali capacità di recupero del pilota austriaco e la sua costanza di rendimento - impedì la facile conquista di un altro titolo mondiale.

Vera "diva" del cinema, la 312T è stata protagonista assieme alla sua erede T2 nel film "Rush" del 2015 di Ron Howard, incentrato sul confronto tra Lauda e il suo amico/rivale James Hunt, interpretati rispettivamente da Daniel Brühl e Chris Hemsforth. All'asta un esemplare di 312T in perfette condizioni è stato venduto per quasi 8 milioni di dollari. Un prezzo che - assieme alla sua rarità e al suo valore non solo monetario - la rende un giocattolo per pochi, tra cui il personaggio della bella e terribile Fiamma Artemisia Borgia della serie di romanzi "Le Cronache del Tempio" (raffigurata nell'illustrazione a inizio articolo), fiera proprietaria di un esemplare di 312 sua abituale compagna di track day in pista.