Deep Blue trionfa a Trieste, è Wendy Schmidt la prima donna vincere la Barcolana
Scacco matto in quattro lati. Queste parole basterebbero a descrivere la vittoria ottenuta dallo yacht Deep Blue sulle acque del Golfo di Trieste, agitate da una Bora di maggiore intensità di quanto previsto alla vigilia.
L'85 piedi, varato da King Marine nel 2020 su progetto spagnolo Botin e timonato da Wendy Schmidt (prima donna vincere la celebre regata triestina, in 54 anni di storia), si era presentato a Trieste come sorpresa dell'anno nonché una delle tre imbarcazioni favorite assieme al 90 piedi Portopiccolo e al supermaxi Arca SGR, vincitore della precedente edizione con un equipaggio stellare capitanato da Furio Benussi.
Partenza equilibrata per Arca e Deep Blue, Benussi sceglie il lato sopravvento per beneficiare di un migliore approccio alla prima boa. Randa e code zero per la barca triestina, con Deep Blue costretta a issare una vela in più a prua per tenere testa al possente piano velico del supermaxi giuliano (il cui albero originariamente di 36 metri è stato allungato a 42, cosa che l'avvantaggia nelle condizioni di vento medio leggero). Poi l'imprevisto: la mura del code zero di Arca cede sotto la pressione, trasformando l'enorme vela in una bandiera e costringendo Benussi e i suoi ad abbandonarla. Febbrile il recupero (complice anche l'angolo più favorevole e le caratteristiche tecniche di Arca), ma il cedimento è fatale perché consegna a Deep Blue la testa della regata alla prima boa.
Qui inizia un duello tattico come non se ne vedevano da tempo in Barcolana, le due barche vicinissime e staccate ormai da qualsiasi inseguitore (Portopiccolo soffre una partenza meno performante e viene presto lasciata nella distanza). Deep Blue tira fuori gli artigli, "coprendo" costantemente l'avversario e negando ogni vantaggio che Benussi cerchi di guadagnare portandosi sopravvento al maxi statunitense. Alla terza boa, di fronte al castello di Miramare, il distacco è già di 35 secondi. Nell'ultimo lato chi sperava in un recupero di Arca è costretto a fare i conti con l'intensificarsi della Bora, che compromette il piano velico del supermaxi triestino costringendolo a terzarolare la randa per non incorrere in eccessivo stress sull'armo. Le caratteristiche tecniche di Deep Blue, concepita per "appoggiarsi sull'acqua" col giardinetto, complice anche il baglio maggiore, la fanno volare a oltre 13 nodi di velocità e tagliare il traguardo in 57 minuti e 47 secondi (il record di 56 minuti e 13 secondi di Esimit Europa non è lontano, ma in quell'occasione il vento era maggiore).
Wendy Schmidt porta dunque a casa la vittoria in Barcolana e il primato storico del primo trionfo "in rosa" nella classica della vela italiana; la vittoria "di prepotenza" del maxi americano presagisce l'inizio di un nuovo ciclo di dominio, dato che la stessa Schmidt si è detta più volte amante di Trieste e intenzionata a partecipare nuovamente alla regata. Secondo Benussi e Arca in una regata sì sfortunata, ma che non toglie merito al grande acume strategico dello skipper triestino, che ha cercato in ogni modo di riprendere la testa della corsa. Completa il podio Portopiccolo con al timone Mitja Kosmina.
Di seguito i primi 20 classificati, con i relativi timonieri:
1 – Deep Blue - Wendy Schmidt
2 – Arca SGR - Furio Benussi
3 – Portopiccolo Prosecco Doc - Mitja Kosmina
4 – Way of Life - Thomas Zajac
5 – Maxi Jena MM - Miloš Radonjić
6 - Woodpecker Cube Generali - Rossi Alberto
7 – Anywave Safilens - Alberto Leghissa
8 – Bamar Ancilla Domini - Stefano Cherin
9 – Adriatic Europa - Dušan Puh
10 – Idrusa - Montefusco Paolo
11 – Mylius 76 - Siniša Hrvtain
12 – Clean Sport One Step Impianti - Mitja Simcic
13 - Toto travel Tutta Trieste - Mario Hrvoj
14 – Kiwi - Paolo Pesaresi
15 – Generali - Samo Žvan
16 – Anemos II - Alice Linussi
17 – Shining Marina Portorož - Željko Perović
18 – Ekita - Bruno Marin
19 – Guardian Angel - Maxin Kudrxasov
20 – CleanSport Too - Cristiana Monina